Viviamo ai nostri giorni in un mondo complesso, nel quale – ancor più di un tempo – bambini e ragazzi hanno un’estrema necessità di poter contare su adulti affidabili per potersi orientare e crescere sente dosi accettati e protetti. A fronte di queste esigenze ci misuriamo ormai da tempo con la crisi della figura adulta del padre, tradizionalmente deputato al mantenimento economico della famiglia, sia al compito di far rispettare le regole ma anche a quello di introdurre i figli alla vita sociale extra familiare.
Oggi gran parte di questi compiti, anche a fronte di famigli che mutano e si trasformano molto più di un tempo, spesso per necessità ( non in tutte le famiglie un padre è presente) non sono più esclusiva del padre, che rischia di divenire una figura dai tratti meno netti e definiti, più difficili da individuare e collocare.
Per citare Anna Oliverio Ferraris, tutto ciò “… non implica che i padri non abbiano più alcun ruolo, attrattiva o significatività, sia quando sono presenti che quando sono assenti, sia quando cercano di svolgere bene la loro funzione nei confronti dei figli che quando la svolgono male”.