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I VALORI E GLI ASPETTI FORMATIVI DELLO SPORT, ESSENZIALI PER LA SOCIETÀ E PRIMARI PER IL NOSTRO TERRITORIO

In una società dove i giovani sono sempre più in difficoltà, in balia di un mondo che va di corsa e che li catapulta in fretta tra le mille difficoltà della vita, lo sport, il fare squadra e i suoi valori possono rappresentare un efficace ed insostituibile supporto per i ragazzi, sia in ambito sociale che familiare.

Lo sport è una palestra di vita che insegna ai giovani cosa significa la sana competizione e il sapersi misurare con se stessi, attraverso la conoscenza dei propri limite e dei punti di forza, che ogni essere umano ha.

Gabriella Dorio, ex mezzofondista e medaglia d’oro olimpionica a Los Angeles ’84 ha coniato uno dei pensieri sullo sport più dirompenti di sempre “PRATICARE UNO SPORT NON DEVE FONDARSI SULL'IDEA DEL SUCCESSO, BENSÌ SULL'IDEA DI DARE IL MEGLIO DI SÉ” e non può che essere considerato una delle più belle parafrasi della vita.

Attraverso lo sport infatti i giovani possono capire che la sfida è quella di essere messi nella situazione di dare il meglio di loro stessi, che altro non è quello che ci chiede la vita di tutti i giorni. Lo sport altro non è che un microcosmo, uno specchio della nostra società, in grado di trasmettere modelli di vita e pratiche di comportamento più virtuose di altre, ed educare al rispetto delle regole mettendo tutti sullo stesso piano.

La disciplina è il valore essenziale dello sport nella fattispecie ogni ragazzo, diventa così cosciente che sapere affrontare nelle migliori condizioni gli allenamenti e le competizioni, deve necessariamente condurre una vita equilibrata, regolare, fatta di sane abitudini e di riposo, senza dubbio un fattore che aiuta i giovani ad abituarsi ad organizzare il proprio tempo, a gestire il proprio carattere, ad accrescere il rispetto per l’impegno preso e a stare lontani dalle cattive tentazioni ed abitudini. Lo sport, se inteso nel modo corretto, porta il benessere in termini di salute, di crescita cognitiva, ma soprattutto sociale, stimolando l’inclusione e il rispetto anche per le diverse culture. Parafrasando il concetto, in ambito sportivo è come se i giovani venissero “spogliati” da tutte le etichette e il campo da gioco - un bilanciere, una piscina, un guanto o una racchetta da tennis - li rende uguali tra loro, aiutandoli a stare insieme e competere secondo regole e rispetto.

. Nella virtuosità della funzione sociale dello sport, Nelson Mandela affermava che “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di ricongiungere le persone come poche altre cose. Ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione”.

Ed è indubbio che lo sport diventi veicolo di inclusione, aggregazione e partecipazione con un ruolo sociale fondamentale, che permette lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per una crescita equilibrata. Non ha importanza che si parli di bambini, di ragazzi, di adulti o di anziani, di uomini o di donne di normodotati o di disabilità, lo sport rappresenta da sempre una scuola di vita, che non smette mai di insegnare nuove regole: stare con gli altri, condividere, contribuire al raggiungimento di obiettivi difficili ma non impossibili se affrontati con disciplina e tenacia.

Lo sport quindi diventa un diritto che non deve essere negato a nessuno e il Consiglio dell’Unione Europea stesso riconosce che è fonte e motore di inclusione sociale, oltre che strumento per l’integrazione di minoranze e gruppi a rischio di emarginazione sociale. Mossi da queste ragioni molte società sportive locali promuovono lo sport anche come esperimento sociale di integrazione svolgendo quindi un nobile ruolo sociale dando la possibilità a giovani e famiglie di integrarsi a prescindere da condizioni economiche e aspetti individuali dei singoli ragazzi. Lo sport elimina le differenze di carattere culturale, diminuisce le barriere linguistiche e abbatte muri che la società non riesce ad abbattere.