MIRANO NEI 1600 ANNI DI STORIA VENEZIANA
La tradizione fa risalire la nascita di Venezia al 25 marzo del 421, quest’anno quindi Venezia compie 1600 anni anche se, recenti ritrovamenti archeologici, dimostrerebbero che le sue isole erano abitate già in epoca romana. Riprendendo un’antica usanza, anche la Serenissima Repubblica di Venezia adottò come inizio dell’anno il 1° marzo, legato cioè al risveglio della natura, come conseguenza, il settimo, ottavo, nono e decimo mese dell’anno furono denominati settembre, ottobre, novembre e dicembre.
SEGNI DELLA PRESENZA VENEZIANA A MIRANO:
Mirano, sottoposta alla giurisdizione padovana sin dall’epoca romana, fu conquistata da Venezia solo nel 1404, ma ne subì l’influenza sin dal XII secolo grazie alla presenza nel territorio dei decani di abbazie e monasteri veneziani dei quali amministravano i vasti possedimenti con relative masserie ed i cui prodotti venivano inviati a Venezia via acqua per il sostentamento dei monaci ed il rifornimento delle loro botteghe:
• nel 1117 l’abbazia di Sant’Ilario acquista dai trevigiani Ensedisio e Guido di Collalto, figli di Rambaldo IV, diversi terreni a Vetrego, in via Trescievoli e verso Crea,
• il 4 giugno 1186 quella dei Ss. Secondo ed Erasmo acquista da Girardino da Villanova (località posta lungo il Muson a nord di Veternigo) un manso in località Marcuriago di Mirano (località posta a sud di Mirano fra il Menegon e il Lusore),
• nel 1230 l’abbazia di S. Tommaso dei Borgognoni di Torcello acquista, per lire 750 di denari veneziani, un podere sito a Scortegara costituito da un manso e due terre con case da Giacomo Strictus da Zulianigo (Zianigo),
• nel 1231 la stessa abbazia acquista per lire 280 di denari veronesi da Lorenzo notaio figlio di Giovanni di Dente, un manso sito a Scortegara diviso in cinque terre, di cui una in località Palude,
• il monastero di San Giovanni Evangelista nel 1360 condivideva diversi terreni fra il Muson e il Brenta con i veronesi Bevilacqua e ai quali subentrerà Francesco da Carrara il Vecchio,
• il monastero di San Sepolcro nel 1686 venderà agli Angeloni i terreni dove questi costruiranno la loro villa, oggi villa Tiepolo.
Nel 1380, alla morte di Marco Tempesta, ultimo erede dei signori di Noale, l’eredità fra cui diversi beni a Zianigo andrà a Bianca Morosini e alla sua morte ai suoi parenti Morosini. Dopo la conquista di Padova del 1405, Venezia mise in vendita le proprietà di terraferma dei Carraresi e i patrizi veneziani accorsero ad accaparrarsi i migliori terreni. Nel ‘600 continua e quasi si completano le acquisizioni veneziane e la costruzione delle ville con funzione inizialmente di azienda agricola per divenire nel ‘700, nella maggior parte dei casi, luoghi di villeggiatura arricchendosi di parchi, decorazioni e statue. Per la decorazione delle loro ville, e in particolare per le sculture, i patrizi veneziani invitano a Mirano gli artisti più in auge all’epoca a Venezia: Giusto Le Curt, Angelo Marinali, Antonio Gai, Giuseppe Torretto, Giovanni Zorzoni.
LA COLONNA MARCIANA
La colona marciana è il simbolo per antonomasia del dominio veneziano, fu posta nel 1617 al centro della piazza, vicino alla Loggia. Nel 1798 però, dopo la conquista napoleonica di Venezia, per cancellare ogni traccia della ex repubblica, gli imperialisti francesi distrussero ogni traccia del leone di S. Marco, quello sulla colonna fu abbattuto, quello sulle lapidi di Dardanio e della canonica furono invece scalpellati. Quello della colonna fu ricostruito il 25 ottobre 1903 (opera del Cav. Urbano Bottazzo) e ricollocato sulla colonna che nell’occasione fu spostata dal centro della piazza all’attuale posizione per fare spazio alla fermata del tram.
Gianni Caravello
SEGNI DELLA PRESENZA VENEZIANA A MIRANO:
Mirano, sottoposta alla giurisdizione padovana sin dall’epoca romana, fu conquistata da Venezia solo nel 1404, ma ne subì l’influenza sin dal XII secolo grazie alla presenza nel territorio dei decani di abbazie e monasteri veneziani dei quali amministravano i vasti possedimenti con relative masserie ed i cui prodotti venivano inviati a Venezia via acqua per il sostentamento dei monaci ed il rifornimento delle loro botteghe:
• nel 1117 l’abbazia di Sant’Ilario acquista dai trevigiani Ensedisio e Guido di Collalto, figli di Rambaldo IV, diversi terreni a Vetrego, in via Trescievoli e verso Crea,
• il 4 giugno 1186 quella dei Ss. Secondo ed Erasmo acquista da Girardino da Villanova (località posta lungo il Muson a nord di Veternigo) un manso in località Marcuriago di Mirano (località posta a sud di Mirano fra il Menegon e il Lusore),
• nel 1230 l’abbazia di S. Tommaso dei Borgognoni di Torcello acquista, per lire 750 di denari veneziani, un podere sito a Scortegara costituito da un manso e due terre con case da Giacomo Strictus da Zulianigo (Zianigo),
• nel 1231 la stessa abbazia acquista per lire 280 di denari veronesi da Lorenzo notaio figlio di Giovanni di Dente, un manso sito a Scortegara diviso in cinque terre, di cui una in località Palude,
• il monastero di San Giovanni Evangelista nel 1360 condivideva diversi terreni fra il Muson e il Brenta con i veronesi Bevilacqua e ai quali subentrerà Francesco da Carrara il Vecchio,
• il monastero di San Sepolcro nel 1686 venderà agli Angeloni i terreni dove questi costruiranno la loro villa, oggi villa Tiepolo.
Nel 1380, alla morte di Marco Tempesta, ultimo erede dei signori di Noale, l’eredità fra cui diversi beni a Zianigo andrà a Bianca Morosini e alla sua morte ai suoi parenti Morosini. Dopo la conquista di Padova del 1405, Venezia mise in vendita le proprietà di terraferma dei Carraresi e i patrizi veneziani accorsero ad accaparrarsi i migliori terreni. Nel ‘600 continua e quasi si completano le acquisizioni veneziane e la costruzione delle ville con funzione inizialmente di azienda agricola per divenire nel ‘700, nella maggior parte dei casi, luoghi di villeggiatura arricchendosi di parchi, decorazioni e statue. Per la decorazione delle loro ville, e in particolare per le sculture, i patrizi veneziani invitano a Mirano gli artisti più in auge all’epoca a Venezia: Giusto Le Curt, Angelo Marinali, Antonio Gai, Giuseppe Torretto, Giovanni Zorzoni.
LA COLONNA MARCIANA
La colona marciana è il simbolo per antonomasia del dominio veneziano, fu posta nel 1617 al centro della piazza, vicino alla Loggia. Nel 1798 però, dopo la conquista napoleonica di Venezia, per cancellare ogni traccia della ex repubblica, gli imperialisti francesi distrussero ogni traccia del leone di S. Marco, quello sulla colonna fu abbattuto, quello sulle lapidi di Dardanio e della canonica furono invece scalpellati. Quello della colonna fu ricostruito il 25 ottobre 1903 (opera del Cav. Urbano Bottazzo) e ricollocato sulla colonna che nell’occasione fu spostata dal centro della piazza all’attuale posizione per fare spazio alla fermata del tram.
Gianni Caravello